LA RANA VERDE
Le rane appartengono all’ordine degli Anuri, lo stesso dei rospi, e ne esistono più di 7.000 specie nel mondo. In Italia sono più di 10 le specie presenti, ognuna con caratteristiche uniche. Ma oggi vi parlerò della più comune che è la rana verde (Pelophylax esculentus), anche se molti aspetti sono simili, o addirittura uguali tra le specie!

Vediamo come è fatta…
La rana verde (Pelophylax esculentus) ha un aspetto inconfondibile. Può raggiungere i 12 cm di lunghezza e ha una pelle liscia, umida e leggermente lucida. Il suo colore varia, come dice il nome stesso, dal verde brillante con macchie scure a tonalità più marroncine, molto spesso con una linea chiara lungo il dorso. Questa colorazione le permette di mimetizzarsi tra le foglie e la vegetazione acquatica.
I suoi occhi sono grandi e sporgenti, in modo da poter vedere tutto ciò che la circonda anche mentre è immersa, infatti molte volte vediamo sbucare dall’acqua solamente i suoi occhi che hanno un colore dorato, con una pupilla orizzontale, e hanno una membrana nittitante, ovvero una specie di terza palpebra trasparente che le protegge l'occhio mentre nuota.

Le zampe anteriori sono corte e sottili, mentre quelle posteriori sono più sviluppate, muscolose e lunghe, perfette per saltare lontano e per nuotare con agilità. Le dita delle zampe anteriori sono libere, mentre quelle delle zampe posteriori sono lunghe e palmate, per spostarsi rapidamente in acqua.
La sua pelle è ricoperta da una sottile patina umida e viscida, che la aiuta a respirare, dopo vedremo meglio questo aspetto.
Quindi a differenza dei rospi, come abbiamo visto nella prima puntata del Podcast, la sua pelle non è ruvida e ricoperta di verruche, ma è liscia!

VITA E COMPORTAMENTO
Adorano gli ambienti umidi, come risaie, stagni, laghetti e piccoli corsi d’acqua. Questi luoghi permettono alle rane di nutrirsi, ma danno anche loro un rifugio sicuro per la riproduzione. A differenza dei rospi, che tendono a vivere principalmente sulla terraferma, le rane trascorrono la maggior parte della loro vita nell'acqua.
Hanno abitudini sia diurne che notturne, durante il giorno approfittano delle ore più calde per nutrirsi e riscaldarsi al sole, e durante la notte, quando le temperature si abbassano e l'attività predatoria diminuisce, diventano più attive nella ricerca di cibo.

Essendo animali carnivori, le rane si nutrono di una grande varietà di piccoli animali: gli insetti sono il piatto principale, con zanzare, moscerini e mosche, ma si nutrono anche di ragni, vermi e piccoli crostacei. Quando la rana vede una preda, lancia velocemente la sua lunga lingua appiccicosa e la cattura. La preda rimane attaccata, e la rana la ingoia subito, senza masticarla.

In ogni caso anche le rane hanno molti nemici naturali
Tra i principali predatori troviamo:
- Serpenti come la natrice dal collare, che si trova frequentemente vicino ai corsi d’acqua, o il biacco
- Uccelli tipo aironi, le cicogne, i cormorani e altri uccelli acquatici
- Pesci come il luccio
- Mammiferi: come volpi, tassi e ricci
- Altri anfibi: come i tritoni, che si cibano per lo più di girini
Questo ci fa capire quanto siano importanti le rane nella catena alimentare!

RIPRODUZIONE E METAMORFOSI
Durante la stagione degli amori, in primavera, le rane diventano molto più attive. I maschi, per attirare le femmine, emettono dei richiami che si sentono soprattutto di notte. Questi suoni creano un vero e proprio concerto, dove i maschi si sfidano tra di loro per dimostrare chi ha il richiamo più forte e bello.
Chi ha un laghetto vicino a caso probabilmente sa di cosa sto parlando!

Dopo l’accoppiamento la femmina depone centinaia di uova in acqua, spesso attaccandole a piante acquatiche o a zone più protette dello stagno. Le uova sono circondate da una specie di gelatina che le protegge dai predatori e da altri fattori esterni. Dopo 10 giorni\2 settimane le uova si schiudono e nascono i girini.
I girini sono la fase iniziale della vita della rana e sono completamente acquatici. Per sopravvivere, si nutrono principalmente di alghe e altro materiale organico. In questa fase, non hanno zampe e si muovono solo grazie alla coda.

Con il passare del tempo i girini iniziano a trasformarsi. Prima compaiono le zampe posteriori, poi quelle anteriori e infine la coda viene pian piano riassorbita. Durante questo processo, che può durare da qualche settimana a un paio di mesi, i girini sviluppano anche i polmoni, che gli permetteranno di respirare una volta adulti!
La metamorfosi non solo trasforma il corpo, ma cambia anche il comportamento degli animali. I girini imparano a spostarsi e a nutrirsi in modo diverso.

ALCUNE CURIOSITA' SULLA RANA VERDE
Quando arriva l’inverno e le temperature si abbassano, molte rane entrano in letargo. Si nascondono nel fango, sotto le foglie o tra le radici degli alberi, comunque in posti dove il freddo non le danneggia. In questo periodo, il metabolismo rallenta come la loro frequenza cardiaca, e quando le temperature si alzano, tornano a muoversi come se niente fosse.
Un altro aspetto interessante delle rane è quello di poter respirare sia attraverso i polmoni che attraverso la pelle. Questo processo si chiama respirazione cutanea ed è fondamentale per la loro sopravvivenza, soprattutto quando sono in acqua o in letargo.
Ma questo come è possibile?

La loro pelle è sottile e sempre umida, e ha tantissimi piccoli vasi sanguigni. Questo permette all’ossigeno dell’aria o dell’acqua di entrare direttamente nel sangue, senza bisogno di usare i polmoni. Però, per funzionare bene, la pelle deve rimanere bagnata, infatti le rane producono una sostanza mucosa che la mantiene sempre umida.
Quando sono nell’acqua, possono restare immerse a lungo e continuare a respirare attraverso la pelle, senza dover salire in superficie. Questa capacità è fondamentale anche quando vanno in letargo in inverno, perché spesso si rifugiano sul fondo degli stagni, dove respirano solo attraverso la pelle per mesi interi!

Quando invece sono fuori dall’acqua, la respirazione cutanea continua ad aiutarle, ma in quei momenti usano anche i polmoni per prendere più ossigeno. Grazie a questa doppia modalità di respirazione, le rane possono vivere sia in acqua che sulla terraferma, adattandosi perfettamente ai due ambienti.
A tal proposito mi raccomando le rane e in generale tutti gli anfibi non andrebbero mai toccati con le mani asciutte, perché rimuoveremmo lo strato di muco che le protegge, e gli causeremmo una specie di ustione. Inoltre possono assorbire sostanze nocive dalla nostra pelle, come creme, saponi o sudore, che potrebbero essere pericolosi per loro.
Quindi diciamo che non andrebbero proprio maneggiate, ma se ce n’è la necessita bisognerebbe bagnarsi le mani!

RAPPORTO CON L'UOMO
Nonostante spesso vengano considerate indesiderate, le rane svolgono un ruolo fondamentale negli ecosistemi. Sono delle ottime predatrici di insetti e aiutano a controllare la diffusione delle zanzare.
Inoltre, le rane sono molto sensibili ai cambiamenti ambientali, quindi la loro presenza o assenza in un’area può essere un segnale importante. Se in un luogo le rane iniziano a diminuire, potrebbe voler dire che ci sono problemi come inquinamento.

Purtroppo in Italia l’urbanizzazione ha ridotto notevolmente l’habitat delle rane, e degli anfibi in generale. Ci sono meno stagni e zone umide e per loro diventa sempre più difficile trovare cibo, riprodursi e sopravvivere.
Per fortuna, ci sono diversi progetti di conservazione, come quello che stiamo mettendo in atto nella riserva naturale in cui vivo, si tratta di un progetto di ripopolamento della rana di Lataste, che è un tipo di rana rossa, se mi seguite sui social saprete di cosa parlo!
Questi interventi non solo proteggono le rane, ma aiutano anche a mantenere in equilibrio l’intero ambiente naturale, perché le rane come abbiamo visto sono importantissime nella catena alimentare!

In conclusione guardando al futuro, è importante sottolineare che ogni piccolo gesto conta. Che si tratti di creare un piccolo stagno in giardino, di partecipare a campagne di pulizia dei corsi d’acqua o di sostenere progetti di tutela ambientale, tutti possiamo contribuire a garantire un futuro in cui le rane e gli altri abitanti della nostra terra possano vivere tranquillamente e non sopravvivere.